Come sempre avviene nell’immediata vigilia di Champions, Aurelio De Laurentiis prende la parola. E non risparmia nessuno.
Questa volta, il presidente ha deciso che per primo c’era da salvare il suo allenatore: “Ancelotti è una persona per bene, perché nessuno lo ha tenuto in conto? Dopo l’espulsione contro l’Atalanta non meritava una tale punizione”. La risposta è chiara: l’arbitro Giacomelli avrà scritto qualcosa che evidentemente ha costretto il giudice sportivo a punire l’allenatore di Reggiolo…
Poi la squadra: “Non è una punizione, ma dopo la gara con il Salisburgo la squadra sarà in ritiro fino a domenica”. Di certo, non trattandosi di punizione, i giocatori sanno come fare per evitare di doverne subire un’altra. Questo Napoli gioca male e, anche quando vince, non convince: le partite non sanno di nulla. E, De Laurentiis che ha dovuto “subire” Sarri, ora rimpiange il suo ex allenatore.
Quindi gli arbitri: “Chi c’è ora andrebbe mandato a casa. Andrebbero presi dei ragazzi massimo di 32-33 anni e fatti arbitrare. Chi sbaglia paga: al terzo errore stop fino all’anno prossimo”. Anche qui: ADL dimostra di voler avere amici a tutti i costi. Gli arbitri possono essere fermati se commettono errori, ma non si possono fermare al terzo tentativo…
Il tutto fa coppia con le dichiarazioni di due settimane fa, quando spinse Callejon e Mertens verso la Cina. Noi, invece, aggiungiamo una nota sola: ogni dieci stagioni, una può nascere male (ma non troppo), con il quarto a posto a soli 3 punti. Può succedere, ma tre o più attacchi ogni 15 giorni, la squadra non può reggerli.
Almeno, così sembra…