Francia, Spagna o Germania. Forse l’Inghilterra. Magari il Belgio. Difficilmente l’Italia. Non Ronaldo e Ibra, che si leggono Portogallo e Svezia. Un euro? Lo giocherei sulla Croazia. Fare il pronostico di un torneo non è mai facile, perché l’Europeo (o il Mondiale) è una centrifuga di quattro settimane e sette partite, nelle quali un’espulsione o un infortunio possono stravolgere gli equilibri. Però ci proviamo ugualmente…
Dico Francia campione d’Europa non perché giochi in casa, ma perché ha Pogba, il calciatore più forte del Vecchio Continente; perché ha una miscela esplosiva di talento, fantasia e fisicità. Perché ha un allenatore, Didier Deschamps, concreto (come quando giocava), che saprà chiedere alla squadra di accelerare o frenare secondo il momento.
Se la Francia è la prima favorita, Spagna e Germania sono gli immediati rincalzi. Vedo Spagna e Germania non al livello della Francia, semplicemente perché Del Bosque ha perso qualche campione per limiti di età (Xavi, Puyol) e qualcun altro inizia ad avere le prime rughe (Casillas, Iniesta). La Spagna, però, ha un gioco collaudato, nel quale la qualità dei centrocampisti (con Busquet a fare da interditore) e la solidità della difesa permettono di sognare. Non ci sarà Diego Costa, la stella dell’attacco sarà Alvaro Morata, che sfrutterà l’Europeo per convincere il Real a consegnargli una “camiseta blanca”.
La Germania, dopo la vittoria Mondiale si è un po’ seduta, ha perso qualche partita di troppo (con Polonia e Irlanda) nelle qualificazioni. Certo sapere di giocare contro la squadra che ci ha segnato 4 gol non mette di buon umore anche perché Neuer non subisce reti, la difesa è “fisicata” e impermeabile, mentre il talento di centrocampisti (che dire dei vari Draxler, Götze, Khedira, Kroos, Özil e della “riserva” Schweinsteiger) e attaccanti è semplicemente straordinario. Thomas Müller, sgraziato, ma efficace è l’uomo che può decidere ogni partita.
Gli inglesi hanno inventato il calcio (grazie di cuore), ma hanno vinto pochino (solo un Mondiale, con un gol contestato). Questa volta però l’Inghilterra ha tutto per stupire. Quella di Hodgson è una squadra targata Tottenham, perché i Manchester e il Chelsea sono diventati sempre più globali. In avanti Harry Kane e Jamie Vardy faranno coppia ed è probabile che l’ambo diventi terno, perché lasciare in panchina Wayne Rooney è un delitto. E nella terra di Sherlock Holmes, non ci metterebbero molto a scoprire il colpevole e a sbatterlo sulle prime pagine dei temuti tabloid.
Mi piace anche il Belgio, ma quali possano essere le ambizioni della squadra di Wilmots (la sorte gli deve un gol inspiegabilmente annullato negli ottavi mondiali del 2002 contro il Brasile) saremo i primi a testarle. I campioni non mancano (solo la difesa potrebbe avere qualche problema), tutti si augurano che il processo di maturazione del gruppo si sia definitivamente compiuto.
Poi c’è l’Italia. Siamo più forti della Grecia del 2004. Siamo superiori alla Turchia e alla Corea del Sud che giocarono la finale terzo e quarto posto del Mondiale 2002. E, in proporzione, siamo pure più forti del Porto che vinse la Champions, con Mourinho, un fuoriclasse in panchina. Ecco, noi di fuoriclasse ne abbiamo due, uno in panchina e l’altro in porta. Basteranno?