Il bilancio della serata di Madrid, per la Juventus sconfitta 2-0, è semplicemente disastroso. E poco importa se al ritorno la squadra di Allegri ribalterà il risultato.
Questa è una serata nella quale le cose da ricordare sono poche, visto che la prima conclusione in porta, eccettuata una punizione di Cristiano Ronaldo da 30 metri, è giunta al minuto numero 90, con Bernardeschi che si è visto deviare in corner da Oblak un tiro dal limite.
L’Atletico, dopo un primo tempo nel quale si è giocato molto a metà campo e non si sono risparmiati interventi decisi, nella ripresa ha mostrato di averne di più. Prima Diego Costa ha sprecato solo davanti a Szczęsny; poi Grienzmann si è visto deviare sulla traversa un tiro dal limite; quindi l’arbitro e il Var hanno annullato un gol a Morata; poi sono arrivate le reti di Giménez e Godin.
Ma cosa si può salvare della serata di Madrid? Nulla. Nulla, perché ancora una volta quando gli avversari alzano il ritmo, la Juventus mostra di non essere abituata a giocare ad alta intensità. Paragonare Atletico Madrid e Atalanta può sembrare irriguardoso per la squadra di Simeone, ma è andata così anche a Bergamo. Allegri ha certamente commesso un grosso errore rinunciando a Cancelo (finito in panchina perché era l’unica arma per cambiare volto alla partita?), che le assenze di Cuadrado, Khedira e Douiglas Costa abbiano pesato parecchio.
Poi ci sono le considerazioni su Paulo Dybala: impalpabile. Qualcuno dirà che il centrocampo non ha costruito, che oltre la metà campo la Juventus ci è andata poche volte, ma Cristiano Ronaldo ha cercato di farsi dare la palla per “inventare” qualcosa. Dybala no. E questo basta a farlo salire sul banco degli imputati. Almeno fino al 12 marzo, quando si giocherò il ritorno.