Anche lo scorso anno il turno infrasettimanale di ottobre fu amaro per la Juventus: segnò Antonini al 95′ il Genoa vinse 1-0, ma quella sconfitta non sembrò particolarmente grave nell’economia della stagione. Il gol di Sansone, quello che ha regalato tre punti al Sassuolo e ha spinto i bianconeri a -11 dal primato e a – 9 dallo zona Champions sa invece di bocciatura. Perché questa Juventus procede a singhiozzo e quando sembra aver trovato continuità si arena. Non è da Juve andare sotto per la quinta volta in dieci partite.
Il Milan vince la seconda gara consecutiva, anche contro il Chievo non entusiasma, ma questo non è il momento di pensare all’estetica: dalla crisi si esce vincendo, per il bel gioco ci sarà tempo; non troppo, però. Di certo Mihajlovic sa di dover lavorare parecchio, ma per non incorrere nelle ire della proprietá i sei punti in due gare sono stati fondamentali, perché la pazienza era al limite.
Roma e Napoli, a costo di ripeterci, sono le due vere pretendenti allo scudetto. E la decima giornata lo conferma. La Roma di Garcia ha chiuso la partita prima ancora che l’Udinese potesse capire cosa stesse succedendo: 2-0 nei primi dieci minuti, 3-0 in apertura di ripresa; fanno cinque vittorie consecutive e 23 punti in classifica.
Il 2-0 del Napoli al Palermo, firmato da Higuain e Mertens, conferma che la squadra di Sarri é una sorta di schiacciassi: sei successi nelle ultime sette, con la porta sempre più blindata.
Cade la Lazio a Bergamo, Reja festeggia la vittoria numero 100 in Serie A, ma la squadra di Pioli in trasferta arranca: una vittoria e quattro sconfitte, non permettono di sognare. Proprio come i 14 gol subiti lontano da casa.
Martedì ha giocato l’Inter, quella contro il Bologna é stata una delle partite più brutte degli ultimi dieci anni, malgrado i tre punti Mancini non ha motivi per gioire. Un Inter così nelle prime tre posizioni non ci arriva. Non é un pronostico, ma una sentenza.