L’eredità di Juventus-Napoli è un gol di Zaza che proietta la Juve in testa alla classifica, ma non boccia gli avversari. Non serve essere dei commentatori illuminati per capire che più della vittoria si è cercato di non perdere, che raramente si è calciato in porta e che Sarri ha abbassato non poco gli esterni offensivi, ma questa era una partita tra una squadra abituata a vincere e un gruppo che sta disputando una stagione splendida, ma che non all’altezza dei rivali. I numeri dicono che la Juventus, alla quindicesima vittoria consecutiva, ha osato di più, perché ha tirato in porta 13 volte, centrando lo specchio in 7 occasioni, mentre il Napoli su 7 tentativi ben 5 volte ha calciato fuori. Possesso palla favorevole alla squadra di Sarri con il 56,4%, ma sono mancate le verticalizzazioni. Certo, chi ha visto Arsenal-Leicester, seconda contro prima della Premier, ha visto uno spettacolo diverso: poca tattica e tante emozioni, approcci e culture diverse.
Tra Fiorentina e Inter non sono mancate le polemiche. Di certo il 2-1 premia la Viola che ha giocato meglio dell’Inter e a chi accusa Mazzoleni di aver sbagliato in più di una occasione noi chiediamo solamente di elencare le azioni offensive dell’Inter, non le parate di Tatarusanu, spettatore privilegiato.
Ora per il terzo posto è veramente bagarre, perché la quarta vittoria consecutiva della Roma non lascia spazio a dubbi: Spalletti sta ottenendo quanto Garcia si è visto sfuggire. Se Rudiger deve essere più attento, si è svegliato Dzeko, mentre Salah è tornato il giocatore che conoscevamo.
Prova a bussare al terzo posto anche il Milan, subito in gol con Bacca. Il colombiano ha già segnato 13 reti e quando calcia è una sentenza; bene Honda e gran parte della squadra. A fine gara Mihajlovic si è arrabbiato non poco per il mancato impegno di qualche suo giocatore. Non ha fatto nomi, ma ha seminato indizi. Milan a -6 dal terzo posto della Fiorentina, che precede la Roma di 2 punti e l’Inter di 4.
La vittoria del Frosinone sul campo dell’Empoli, unita alle sconfitte interne di Palermo e Udinese, con l’aggiunta della Samp che non sa vincere, infiamma la zona salvezza. La squadra di Stellone è a meno 3 dal quartultimo posto e inizia a crederci.