Intensità da Champions, ma lo spettacolo di Inter-Juventus si risolve in una traversa e un palo, parate decisive di Handanovic e Buffon se ne ricordano un paio. Inter e Juve non giocano bene come Napoli e Fiorentina, il cartello lavori in corso è esposto sulla porta dello spogliatoio di Mancini e Allegri, ma si sta comunque imboccando la strada giusta. Nell’Inter si prosegue nel solco della fisicità, un regista vero servirebbe parecchio, ma non c’è: Icardi ne risente più di tutti, anche se Jovetic e Perisic si dannano non poco.
Allegri ancora una volta ha tratto un insegnamento: Cuadrado deve giocare sempre e anche quando è abulico, come nel primo tempo, pazienza, perché giocherà un secondo tempo devastante.
Chi pensava che un 5-0 in Europa League non facesse primavera aveva ragione. Ma ora c’è da ricredersi: la slavina Napoli è diventata una valanga che si è abbattuta prima sul Milan, poi sulla Fiorentina, quindi sul campionato. Maurizio Sarri vince con un calcio divertente e moderno, con uno sguardo al passato: undici titolari e turn over riservato alla Coppa.
La Serie A ha regalato un pomeriggio elettrizzante: con il Sassuolo che ha fatto diagnosticare nuovamente alla Lazio il mal di trasferta, battendola e facendola sprofondare nuovamente alle spalle della Roma, che gioca senza centravanti, perché Dzeko non è ancora al top. Ma i giallorossi creano occasioni in quantità industriale e con 20 reti ha l’attacco top della Serie A.
Obbligatori i complimenti per Gasperini, il Genoa ha giocato una gran partita. Bravo anche Stellone: il Frosinone ha battuto la Samp e ha fatto capire a tutti che il gruppo c’è ed è valido.
La chiusura è per il Milan, avremmo voluto commentare il pareggio di Torino con parole nostre, invece bastano quelle dell’amministratore delegato Adriano Galliani: “Si è speso tanto, ci aspettavamo di più…”