L’Italia batte Israele 1-0 e l’Albania pareggia in casa con la Macedonia. Le buone notizie finiscono qui. Poi ci sarebbe una sequela di appunti da fare, perché la squadra vista a Reggio Emilia non ha offerto la prestazione che tutti si attendevano.
Non chiedevamo i fuochi artificiali, ci bastava una partita dignitosa, nella quale vedere delle occasioni da rete confezionate dagli azzurri contro una squadra piuttosto modesta, seppur tatticamente accorta.
Quando si parla di Nazionale, c’è sempre da fare grande attenzione, perché l’azzurro scuote il sentimento di tutti, però le due partite con Spagna e Israele ci hanno consegnato una squadra sbiadita, che fatica a costruire.
Sono solo un giornalista, non un allenatore, però il 4-2-4 sembra essere troppo statico, le due punte centrali sono sempre molto vicine e gli esterni vengono serviti in ritardo e, se un esterno prende palla da fermo è costretto al dribbling o al passaggio. E i due centrocampisti centrali, in fase di non possesso, sono costantemente in inferiorità numerica: lo erano con la Spagna (patire contro il centrocampo delle Furie Rosse ci sta), lo sono stati pure contro Israele (e questo è meno concepibile…).
Ora Ventura ha un mese per vedere e rivedere le partite, per pensare come affrontare Albania e Macedonia. Perché la ricchezza di moduli per una squadra è un “plus”, ma quelli che non funzionano vanno accantonati.