Noi cinquantenni abbiamo sempre dato per scontato che l’Italia partecipasse al Mondiale. Le prime emozioni le abbiamo vissute con Italia-Germania e il Mondiale del Messico, le prime delusioni quattro anni dopo quando la Polonia dopo aver eliminato l’Inghilterra nelle qualificazioni ci fece fuori ai gironi eliminatori.
Noi cinquantenni non abbiamo mai pensato che con 32 nazionali ammesse ai Mondiali la nostra potesse stare fuori, regalarci un’estate senza emozioni, da “guardoni”. Invece è andata così!
Da questa notte partiranno i processi, ci si scaglierà contro il Citì, ma bisogna essere sinceri fino in fondo: per Russia 2018 è stato scelto l’unico allenatore (con De Biasi) che ha accettato l’incarico, perché gli altri hanno declinato, troppo forte il rischio di dover fare un play-off. E magari perderlo. Come è successo.
Vorremmo parlare della partita, ma i 90’ sono sotto gli occhi di tutti: 40’ regalati alla Svezia, poi una fiammata e un tentativo di chiudere gli avversari nella loro area. Il problema è stata l’idea di gioco, che non c’era. Abbiamo visto perpetuare le stesse giocate per due partite. Troppo facile per gli svedesi chiudere e non rischiare praticamente nulla.
Si è detto che questa è una tragedia. No, una tragedia è quella che è accaduta in Canada mentre si giocava Italia-Svezia: il discesista francese David Poisson, 35 anni, è morto per una caduta durante un allenamento.