Caro Francesco, per favore non farlo. Lo devi a te stesso e a tuoi tifosi. Lo devi a tutte le volte che hai fatto schizzare in piedi sulla sedia anche chi non tifa Roma.
Caro Francesco, sei un campione trasversale, sappi che (maledicendoti per i gol che segnavi) ti amavano anche i laziali, che hanno una fede calcistica diversa dalla tua, ma sanno distinguere quando il calcio è poesia. Certo, per orgoglio non lo potevano dire. Ma ti amavano anche loro.
Caro Francesco, ti abbiamo amato anche a Milano, malgrado tu prendessi per territorio di caccia il nostro amato “San Siro”. Segnavi gol così belli da obbligarci ad applaudire convinti, malgrado le tue prodezze fossero sinonimo di sconfitta.
Caro Francesco, ti hanno amato anche a Torino, alla Juventus, ma certamente non potevano venire allo stadio a urlare il tuo nome a squarciagola. Loro non potevano applaudirti, perché dopo un gol a Inter e Milan gioivi, dopo una rete alla Juve regalavi un sorriso beffardo, di quelli che ti hanno reso celebre fuori dal campo.
Caro Francesco non farlo. Non continuare a giocare. Rovineresti tutto ciò che di bello hai fatto fino a oggi. Chiudere la carriera, per te, è quanto di più triste. Vedere un ex-campione arrancare per il campo, invece, è triste per tutti noi.