Inutile cercare di arrampicarsi sugli specchi: non esistono falli di campo e falli televisivi. Esistono falli, comportamenti scorretti. Che poi il monitor, la televisione, possa amplificarne alcuni e annacquarne altri ci può stare. Ma un intervento scorretto è un intervento scorretto.
Il post partita di Vincenzo Montella è fatto di dichiarazioni surreali, il tentativo di scagionare Bonucci e di conseguenza di scagionare pure il Milan per lo 0-0 con il Genoa ha fatto sorridere. Cercare di giustificare il gesto del difensore è praticamente impossibile: la gomitata c’è, la ferita sul volto di Rosi pure. Così non si salta e se si salta in questo modo è possibile, anzi probabile che se non ti sanziona direttamente l’arbitro il provvedimento arrivi differito di qualche istante con il Var.
Al Milan, diciamo la verità, in questo periodo non ne va dritta una: dopo un buon avvio e qualche alleggerimento del Genoa, la partita stava entrando nel vivo e pur non brillando i rossoneri erano superiori agli avversari. L’espulsione di Bonucci si è trasformata in quella di Çalhanoğlu, perché Montella ha deciso di rinunciare al trequartista anziché passare alla difesa a 4 (ma il terzino destro avrebbe dovuto farlo Borini…).
I 70’ in inferiorità numerica fanno si che lo 0-0 non sia un risultato da buttare, ma da buttare non sono nemmeno i fischi dei tifosi che si immaginavano una stagione diversa, ricca di soddisfazioni invece il mercato faraonico per spese, si sta dimostrando un flop milionario.