L’Under si riscatta, batte la Germania e conquista la semifinale contro la Spagna. C’è chi ha parlato di riscatto, riscatto di Di Biagio che ha schierato una formazione coerente con una novità tattica e chi ha parlato di riscatto di giocatori che ragazzini non sono più.
Mehmet Scholl, che ha giocato 15 anni nel Bayern prima da fantasista, poi da difensore centrale, oggi commentatore della tivù tedesca ZDF, in telecronaca ha fatto notare come i giocatori della nostra Under 21 assommassero più di 1.000 presenze in Serie A, contro le 400 in Bundesliga dei tedeschi.
Un dato non trascurabile, una squadra con una simile esperienza non l’avevamo mai avuta (neanche ai tempi di Vialli, Mancini, Zenga e Matteoli fuoriquota), ragazzi che messi spalle al muro da una “controprestazione” contro la Repubblica Ceca hanno reagito, come era lecito attendersi.
Gigi Di Biagio, poi, ripresentatosi con la quasi totalità dei titolari, ha regalato una variante tattica importante. Fuori Petagna, funzionale al gioco dell’Atalanta, meno a quello di questa Under e dentro Federico Chiesa, a comporre un tridente leggero, con Bernardeschi “falso nueve” e Berardi. Tre attaccanti che non danno punti di riferimento e molto tecnici, che hanno creato più di un problema.
Nella partita con la Germania si è visto anche quanto sia mancato Gagliardini nella gara precedente e come Cairo al Toro (oltre a Belotti) abbia un altro assegno circolare: Barreca. L’approccio della squadra, dopo il gol annullato ai tedeschi, è stato quello giusto. Abbiamo visto la cattiveria agonistica che era mancata fino a ora.
Una determinazione che vogliamo rivedere martedì sera con la Spagna. Poi vada come vada, perché i nostri avversari sono la squadra più forte e completa della manifestazione.