Il 2020 inizia come si era concluso il 2019. Vince la Juventus (aveva battuto la Sampdoria), vince l’Inter (aveva superato il Genoa), l’Atalanta ne fa 5 (come al Milan), la Lazio a Brescia infila la nona (ne aveva vinte otto di fila). Solo la Roma stecca (con il Toro, ne aveva fatti 4 alla Fiorentina), mentre il pareggio del Milan non fa notizia.
Diciamo la verità: il gol di Ibra lo abbiamo sognato un po’ tutti. Sarebbe stato il ruggito del leone chiamato a dare la sveglia a una squadra che fatica in maniera esagerata a esprimersi. Prima Giampaolo, poi Pioli ci hanno provato, ma la “chimica” sembra proprio non esserci. E, ai tifosi che si lamentano va ricordata una cosa: quello del Milan è il quarto monte ingaggi del campionato a dimostrazione che la società non ha avuto il “braccino”.
L’innesto di Ibrahimovic deve servire a dare consapevolezza al gruppo, a trovare quella “faccia tosta” che al momento non si è vista. Non potevano bastare pochi giorni, come non potevano bastare una manciata di minuti dello svedese per azzerare i problemi, certamente tutti si sarebbero accontentati di “tre punti sporchi e cattivi”, ma così non è stato. Una sorta di primo giudizio sarà possibile esprimerlo la settimana prossima, dopo il lavoro che sarà svolto a Milanello. Chi ha deluso con la Sampdoria, però, ora rischia veramente il posto (e l’addio).
Allora scegliamo di parlare del bello: tripletta di Ronaldo, doppiette di Immobile (che sale a 19 gol) e di Lukaku. E poi lasciateci chiudere gli occhi e pensare al genio di Ilicic al quale vorremmo fare una domanda: “Perché non hai giocato sempre così?”