Giocheremo il quarto di finale contro l’Olanda, che due anni fa ha interrotto il dominio tedesco (sei successi consecutivi) all’Europeo. Giocheremo sabato alle 15 una partita difficile, che diciamo la verità, non pensavamo di giocare. La nostra Nazionale, infatti, si è spinta più in là di quanto si potesse pensare. Ma questo, ora, non ci interessa, perché le ragazze ci stanno regalando le emozioni negateci l’estate scorsa dai colleghi uomini.
Abbiamo battuto la Cina 2-0: partenza decisa, gol del vantaggio, un pizzico di normale sofferenza e poi il raddoppio che ha chiuso la partita, benché le nostre avversarie abbiano provato a riaprire la partita.
Abbiamo fatto a Milena Bertolini, il nostro cittì, il regalo di compleanno che aveva chiesto: il passaggio ai quarti alla quale poco importava se ci si trovasse davanti la squadra campione d’Europa o quella vice-campione del mondo. Le nostre ragazze stanno vivendo uno stato di grazia straordinario: il gol di Bonansea all’ultimo minuto della partita d’esordio del Mondiale è stato il tocco di magia che ha dato il via al sogno.
La squadra piace, gioca un buon calcio, prova a fare la partita e quando deve difendersi ha un ottimo portiere. E, proprio questo modo di giocare, un mix di coraggio, incoscienza e intelligenza tattica quando serve, sta entusiasmando i tifosi che normalmente guardano solo il calcio maschile.
Il prossimo appuntamento, quello di sabato, è con la storia: se dovessimo vincere e se dovessero passare il turno anche le statunitensi saremmo alle Olimpiadi. Un paio di “se” che non avremmo mai pensato di scrivere.