Adesso il Toro ci crede davvero. E, vista la partita, è il Milan a non crederci più. Dopo un finale di primo tempo discreto, la squadra di Gattuso si è letteralmente spenta e il Torino ne ha approfittato per segnare due volte. Se il Toro può sognare, il Milan è evidentemente in difficoltà clamorosa: squadra molle, priva di idee, leziosa e nervosa come dimostra l’espulsione di Romagnoli che già ammonito e più volte richiamato ha applaudito una sacrosanta punizione fischiata da Guida. Rosso diretto e palla al giudice sportivo per la decisione.
Cosa stia accadendo ai rossoneri non è facile dirlo, dalla sconfitta nel derby la squadra si è liquefatta e non reagisce agli stimoli che Gattuso invia quotidianamente. L’allenatore ci ha provato con le buone e pure con dichiarazioni “forti”, ma non ha ottenuto nulla. Bakayoko e pochi altri sembrano aver voglia di lottare, perché Suso è un fantasma e Piatek non ha nulla dell’attaccante visto nei primi due mesi.
La classifica ora è molto corta, i posti Champions da assegnare sono due, ma a quattro giornate dalla fine l’Inter terzo è a +6. Il quarto posto dista due punti, ma domani sera potrebbero essere tre, perché l’Atalanta giocherà in casa con l’Udinese. Nella bagarre, poi, c’è anche il Torino (che ha gli stessi punti del Milan) e la Lazio attardata di una lunghezza.
Cosa fare ora? C’è chi ipotizza addirittura una chiusura del rapporto con Gattuso, ma di allenatori che potrebbero sedersi sulla panchina del Milan per quattro partite non ce ne sono. A meno che Leonardo non voglia rimettersi in tuta.