Ci sta che le qualificazioni all’Europeo possano non incendiare la fantasia dei tifosi. Magari ci sentiamo già alla fase finale, perché Armenia, Bosnia, Finlandia (avversario di sabato alle 20.45), Grecia e Liechtenstein non sono avversarie di prima fascia. Ma la Nazionale è sempre la Nazionale, dovrebbe essere sempre la prima squadra per la quale fare il tifo. La mancata partecipazione al Mondiale dell’estate scorsa, però, ci ha fatto comprendere quanto pesi stare a guardare quando gli altri giocano. Soffrono. Si infervorano. Insomma, quanto sia brutto fare gli… spettatori.
Se quella allenata da Ventura era oggettivamente una squadra “povera” rispetto alle Nazionali precedenti (chi gioca Baggio o Del Piero?), questa di Mancini è nettamente superiore: Bernardeschi ha preso coscienza delle sue qualità; Chiesa da quando segna con continuità è un giocatore totale; Zaniolo, malgrado i 19 anni, ha personalità, potenza, intuito. Anche El Shaarawy, a tratti, spolvera le giocate che lo avevano proiettato in azzurro. Può essere che al centro dell’attacco manchi ancora qualcosa, per ora Immobile deve sobbarcarsi il peso dell’attacco, ma fino a quando Quagliarella (capocannoniere della Serie A) gioca così, il “Mancio” può far espiare le ultime colpe a Balotelli, che a 29 anni potrebbe essere maturato definitivamente.
A centrocampo Barella, Verratti e Jorginho abbinano quantità e qualità, anche se l’ex Napoli in Inghilterra (un campionato migliore del nostro) fatica un po’… La difesa fino a quando Chiellini e Bonucci reggono (ma alle spalle c’è Romagnoli e pure Izzo non è da sottovalutare) è un reparto completo, il portiere poi è una certezza perché Donnarumma sta giocando la sua miglior stagione, proprio come Sirigu.
Questo è il momento di dimenticare per qualche giorno gioie e dolori che ci regalano le squadre del cuore, di mettere in soffitta le “telenovelas” e di concentrarci solo sul simbolo del nostro calcio, la Nazionale!