Ancora una volta è chiaro chi sia il più forte. La Juventus, ancora una volta ha evidentemente qualcosa in più delle altre. Ma in questi anni, però, ho imparato a chiedermi: “Questa squadra è più forte dell’anno scorso?”. Oggi la risposta in molti casi è: “Sì”.
Il Napoli con Manolas ha fatto un colpaccio. Albiol era un ottimo giocatore, ma il greco è un’altra cosa e la coppia con Koulibally è un muro davanti a Meret. Di Lorenzo, poi, a me piace maggiormente rispetto a chi ha occupato la fascia destra in questi anni. Il presidente, poi, è attentissimo al mercato e uno tra James e Icardi potrebbe essere il prossimo acquisto. Già così, però, il Napoli è più forte.
Prendete l’Inter, in attesa di capire chi siano le punte e di sapere se Nainggolan avrà riconquistato l’allenatore che lo voleva al Chelsea, si è rinforzata. In difesa con Godin è stato fatto un ottimo acquisto, mentre Barella e Sensi hanno rinforzato un centrocampo nel quale troppe volte Brozovic ha dovuto fare tutto. Lazaro dovrebbe essere meglio di D’Ambrosio che rimane comunque un “mister utilità”. Ora c’è grande attesa per le punte, ma è evidente che con la rinuncia a Icardi la società sia costretta ad acquistare un calciatore (o due) con le medesime qualità.
Mi piace anche la Roma, che deve dimenticare la campagna acquisti di Monchi. Pau Lopez non può essere peggio di Olsen, quindi in porta la situazione è sistemata. Mancini non vale Manolas, ma Fazio non può ripetere la scorsa stagione. Spinazzola a sinistra dovrebbe spingere più di Kolarov e Veretout vale almeno tre N’Zonzi. De Rossi, invece, è una ferita aperta, anche de DDR lo scorso spesso è stato bloccato dagli infortuni. Ora bisogna bisogna la pattuglia degli esterni offensivi, mentre in attacco Higuain è più di un sogno.
L’Atalanta ha rinforzato l’attacco con Malinovskyi e Muriel, ai quali vedremo quale spazio riserverà Gasperini. In difesa è partito Mancini, una iperplusvalenza, visto che è stato pagato meno di un milione di euro (dal Perugia). Percassi farà ancora qualche sacrificio, perché la Champions va onorata.
Per chiudere il Milan: pochi soldi, lo si sapeva. Maldini e Boban, però, sono partiti dai piedi buoni di Krunic e Bennacer, mentre Theo Hernandez vale Ricardo Rodriguez. Ovvio che i tifosi si attendano qualcosa in più, ma senza soldi non si può far nulla, ma le idee della dirigenza non sembrano sbagliate. Si punta su giovani di prospettiva, che sanno giocare la palla. In attacco, poi, c’è da rivalutare Andrè Silva, strapagato da Fassone e Mirabelli, venduto ora porterebbe una minusvalenza, ciò che il bilancio del Milan non può permettersi.