Juventus e Napoli continuano la loro corsa verso la scudetto, con la certezza che se dovessero inciampare la Roma diventerebbe un’avversaria più che pericolosa. L’Inter, invece, dopo la vittoria-sconfitta in Coppa Italia con la Juventus potrebbe finalmente aver spazzato ogni dubbio sul sistema di gioco da adottare, con quattro attaccanti che pur di giocare si sacrificano a rincorrere l’avversario. È una domenica amara per il Milan, con il Sassuolo che ricorda a Mihajlovic quanto ci sia ancora da lavorare, mentre la Fiorentina si è sgretolata sul più bello (strapazzata da Tottenham e Roma, con in mezzo un pari spettacolare con il Napoli).
A dieci giornate dalla fine del campionato, la Juventus mantiene il primato con tre punti di vantaggio sul Napoli e lo fa senza rischiare nulla (o quasi) sul campo dell’Atalanta. Nel tabellino compaiono i nomi dei giocatori che non ti aspetti (Barzagli e Lemina), mentre Buffon non subisce reti da 836’ e in Italia lo scudetto negli ultimi dieci anni lo ha vinto nove volte chi ha subito meno gol. Ma il Napoli, per continuare a combattere, trae forza dalla splendida prestazione contro il Chievo e dai 26 passaggi consecutivi senza che gli avversari riuscissero a toccare palla.
A proposito di prestazioni: piace sempre più la Roma di Spalletti, che oltre a Totti ha sacrificato Dzeko: l’allenatore di Certaldo ha idee chiare e coraggio da vendere, perché in un sol colpo ha messo ai margini della squadra il simbolo e l’acquisto più costoso degli ultimi anni. I risultati gli danno ragione, proprio come lo spettacolo: El Sharaawy-Perotti-Salah sono un rebus irrisolvibile per le difese.
Uno sguardo alla zona retrocessione: con i tre gol nei primi 30’ della partita con la Sampdoria, il Verona saluta la Serie A, mentre il pareggio del Carpi a Bologna, visto quanto c’è da recuperare, sembra una mezza sconfitta. A credere veramente è il Frosinone che in un sol colpo ha steso l’Udinese e avvicinato il Palermo, arresosi a San Siro. Il Genoa battendo l’Empoli si è lasciato alle spalle anche l’Atalanta, ma nessuno può sentirsi tranquillo. E la B sembra aver già emesso i suoi verdetti: l’anno prossimo in A vedremo Crotone e Cagliari.