Non è stata la finale brillante che tutti ci attendevamo. Ma sono convinto che ai tifosi del Liverpool questa considerazione interessi il giusto. Anzi, penso non interessi assolutamente.
Per i “Reds” è la sesta Champions della storia, l’ultima risaliva al 2005, quando a Istanbul il Liverpool recuperò tre gol al Milan, mentre per Jurgen Klopp è la prima dopo la finale persa con il Bayern e quella dello scorso anno finita al Real Madrid.
Certo, da Tottenham-Liverpool, finita 0-2, ci aspettavamo molto di più, invece, per larghi tratti, questa è parsa più una partita del campionato italiano che una sfida tra squadre inglesi, abitualmente votate all’offensiva e a giocare su ritmi elevatissimi. Certamente, il gol segnato da Salah dopo 2’ può aver influito: la squadra di Klopp ha cercato di tenere il ritmo basso, mentre quella di Pochettino che in Premier ha accumulato 26 punti di ritardo dai rivali del “Wanda Metropolitano”, un certo timore lo ha manifestato, pur facendo timidamente la partita.
Il meglio (a parte l’invasione di un’avvenente fanciulla bionda) la gara lo ha mostrato tra il 78’ e il fischio finale, quando il Tottenham è stato costretto a buttarsi in avanti e a rischiare, perché il tempo si assottigliava. Qualche parata di Alisson (che vale ogni euro pagato alla Roma) e il gol di Origi hanno fatto calare il sipario.
L’anno prossimo si tornerà a Istanbul, con la speranza di vedere una partita più bella!