Il titolo rispecchia in toto lo stato d’animo. L’Italia in Portogallo gioca male, non tira in porta e fortunatamente perde 1-0, perché la lezione poteva essere molto molto più severa.
Sembrerà banale, ma se non tira non si segna e, se prendi gol (ma in tre occasioni abbiano rischiato che andasse peggio) le partite possono solo finire così. Il 4-4-2 e gli aggiustamenti successivi non hanno funzionato, ma a questo punto, visti gli errori individuali commessi dai calciatori, diventa difficile incolpare il selezionatore.
Escluso Balotelli infortunato, ma accusato da più parti di non essere un attaccante da maglia azzurra, ci siamo affidati a Immobile e Zaza, ma anche le due punte scelte per Lisbona non hanno inciso. A centrocampo Jorginho ha patito l’assenza di Allan (che essendo brasiliano con l’Italia non può giocare), mentre Cristante ha patito la posizione (diversa rispetto a quella che Gasperini gli aveva cucito all’Atalanta).
E potremmo continuare ancora per un po’, fino a scrivere la verità: l’unico top player che abbiamo era in panchina, aveva la camicia bianca e non poteva entrare, perché fa l’allenatore.