Forse ha ragione Gattuso quando dice che il Milan non è mai stato in crisi. Perché troppe volte critiche e apprezzamenti vengono rivolti in base al risultato. E, quando non vinci, si va alla ricerca dei perché più di quando giungono i tre punti.
Il 3-1 rifilato al Chievo (disperso in fondo alla classifica) è frutto di un’ottima prestazione, nella quale il Milan ha creato moltissimo e sprecato altrettanto prima della doppietta di Higuain che ha reso inutile un’ora di partita.
I due gol del “Pipita” e la prestazione di Suso, inoltre, hanno chiuso anche il dibattito sul modulo: dall’inizio con una o due punte? Questo Milan va bene così, perché l’inserimento di Cutrone accanto a Higuain, vorrebbe dire allontanare Suso dalla porta, costringendolo a un lavoro in fascia al quale non è abituato oppure Gattuso si troverebbe costretto a inserire un difensore centrale in fascia (un po’ come ha fatto Allegri con Barzagli) per evitare troppi pericoli a destra. Senza contare la rivoluzione a centrocampo, con la coppia centrale che sarebbe da inventare (può bastare Biglia con accanto Kessie oppure l’argentino faticherebbe troppo costringendo l’allenatore a preferirgli un Bakayoko ancora acerbo?)
Arriva la pausa e i tifosi del Milan possono gustarsi la loro squadra che nell’ultima settimana ha segnato 10 gol in attesa di un derby che tutti attendono.