Pellissier attacca Ventura. E traccia il quadro di una persona che sembra essere in confusione: appena arrivato, poco dopo la firma, l’allenatore voleva abbandonare la squadra. Quasi difficile da credere, se non fosse che certe dichiarazioni fanno il giro delle redazioni e finiscono per forza in bella evidenza sui giornali.
Ma non è solo di Ventura che vogliamo parlare, vogliamo provare a fare un discorso più ampio. Coinvolgendo Cesare Prandelli, che dopo la sconfitta in Brasile con l’Uruguay non è più riuscito a ottenere i brillanti risultati che lo avevano portato sulla panchina della Nazionale.
La domanda che ci siamo posti è questa: cosa accade all’allenatore reduce da risultati non all’altezza con la Nazionale? Un collaboratore dell’ex della Fiorentina un giorno mi disse: “Lippi ci aveva spiegato che in azzurro ci sono periodi di calma e momenti di grande stress… Che si raggiunge un livello inimmaginabile fino a quando non lo si prova”. Quindi?
Dopo l’eliminazione patita con Costarica e Uruguay, Prandelli ha allenato Galatasaray, Valencia e Al-Nasr collezionando adii senza rimpianti. Quanto, invece, è accaduto a Ventura dopo l’onta subita con la Svezia è sotto gli occhi di tutti.
Perché? Perché una carriera finisce in fumo? Non può essere solo colpa di televisioni, giornali e tifosi che vanno giù pesanti. Cosa accade all’uomo e al professionista: perde consapevolezza delle proprie qualità, della propria bravura? Oppure cosa… Difficile capirlo, perché la domanda diretta agli interessati non è mai stata posta.
Ma la curiosità ci assale, perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti!