Ha vinto il Porto. Meritando. Poca Roma fino al pareggio di De Rossi su calcio di rigore, poi una decina di minuti discreti e al momento di riprendere il gioco, la Roma è mentalmente rimasta negli spogliatoi fino al 2-1 di Marega (53’). La squadra di Di Francesco ha provato a pareggiare, ma di occasioni vere e proprie non se ne sono viste, il Porto è parso più lucido e determinato, ma di reti prima del 90’ non se ne sono più viste. Il gol decisivo è arrivato su rigore al 116’, dopo un’occasione fallita da Dzeko, ma anche nei supplementari è piaciuto più il Porto della Roma.
Di Francesco ha iniziato la gara con il 3-4-3, ma il sistema di gioco che l’anno scorso aveva imbrigliato il Barcellona, non ha dato risultati, proprio come quest’anno a San Siro contro il Milan. A metà ripresa, con l’innesto di Cristante al posto di Marcano, si è passati al 4-2-3-1 (Manolas e Juan Jesus difensori centrali), ma la sensazione è stata quella di aver buttato gran parte della gara con una scelta che alla squadra non è piaciuta.
La Roma esce dalla Champions contro un avversario più che abbordabile, forse il più debole tra le squadre giunte agli ottavi. Ma l’uscita di scena è il degno corollario di quattro giorni da incubo: dopo il derby perso 3-0 con la Lazio, si è ipotizzato un esonero di Di Francesco in caso di uscita contro il Porto. Bene, dalla società non si è alzata una sola voce a difesa del tecnico. Anzi, si è fatto di peggio: è pure stato fatto filtrare che alla gara avrebbe assistito Paulo Sousa, che da tempo ha “puntato” la panchina della Roma… Insomma, come provare a farsi male! E riuscirci!!!