Va come non ti aspetti, perché nessuno pensava che si potesse colorare di nerazzurro. L’Inter entra in campo come se il “giovedì nero” con l’Eintracht Francoforte non fosse assolutamente esistito e annichilisce il Milan per un tempo e alla fine vince 3-2. La squadra di Gattuso si rivede solo quando è sotto 0-2 e più che una reazione dettata dal gioco, quelle dei rossoneri sembra una reazione nervosa, anche perché spesso mancano gli equilibri.
La partita la vincono i calciatori, ma la preparano gli allenatori e questa volta Spalletti, criticatissimo nelle ultimi settimane, è stato più bravo di Gattuso, perché la superiorità tattica è stata bene visibile.
Il 4-4-1-1 con Vecino trequartista (Nainggolan è infortunato e Borja Valero è troppo compassato) crea problemi ai tre centrocampisti del Milan, le difficoltà maggiori sono di Lucas Paqueta, che troppo spesso non si avvede di ciò che accade alle sue spalle. Così dopo il gol del vantaggio l’Inter domina, crea un paio di palle gol e soffre solo negli ultimi 5’. La ripresa si apre con il 2-0 e, proprio qui, si vede la prima reazione del Milan, con la rete di Bakayoko.
Nel tentativo di recuperare Gattuso commette un errore: sbilancia la squadra, perché Kessie fatica a fare il terzino, mentre Calhanoglu e quattro giocatori offensivi (perché c’è anche Cutrone) sono troppi. L’Inter si porta sul 3-1 e il Milan accorcia ancora e si prende la metà campo avversaria solo perché i nerazzurri non hanno il coraggio di affondare con decisione.
Questa volta ha vinto il migliore: Inter a +6 e Milan a +4 sulla Roma sconfitta a Ferrara.