Suicidio Inter

Suicidio Inter

Ha meritato il Cagliari, che ha vinto 2-1. Ha meritato perché ha giocato meglio. Perché Maran ha preparato la partita meglio di Spalletti, che anche alla vigilia ha privilegiato la polemica alla sostanza.

Ha vinto il Cagliari, che ha corso e pressato. L’Inter, invece, a lungo è vuota di energie, perché ad Appiano in questi giorni si parla più di arbitri (Abisso) e degli assenti (Icardi) che dei presenti. E, dopo aver perso a Torino e in casa con il Bologna è arrivata la terza sconfitta del girone di ritorno, in pratica il suicidio perfetto perché ora il Milan potrà superare i nerazzurri e la Roma li potrà raggiungere. Soprattutto l’Inter nel ritorno non ha ancora incontrato nessuna avversaria diretta, ma si è fatta erodere un vantaggio enorme dalle dirette concorrenti.

Ora, però, la società deve farsi sentire. Deve prendere provvedimenti. Se Icardi è sano deve giocare (senza la fascia), mentre l’allenatore deve lavorare sul campo e tacere fuori. Conquistare un posto in Champions è vitale per il futuro. Per il momento, invece, sono solo tornate d’attualità le barzellette del passato.

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