Ci sono presidenti ai quali piace cacciare gli allenatori. Ma non ammettono che uno di loro se ne possa andare, possa dimettersi. Florentino Perez è uno di questi: a gennaio ha pensato di cacciare Zidane, ma quando “Zizou” ha lasciato la panchina dei Blancos ha perso la testa.
Ha iniziato una caccia al sostituto senza un senso logico: Conte, Guti, Luis Enrique, ogni giorno un nome nuovo. Con filosofie calcistiche diverse. Florentino, oltre al colpo Zidane, poi, era costretto a parare pure gli addii (solo annunciati) di Cristiano Ronaldo e Bale, con il sogno Neymar non semplicissimo da raggiungere. Così, a un certo punto ha posato gli occhi su Lopetegui, citì della Spagna, in Russia per una cosa da niente. Il Mondiale.
Certo, ci sono fior di avvocati che curano gli interessi di calciatori e allenatori, ma la Federazione spagnola non poteva certamente chiudere un occhio su quanto avveniva intorno a Lopetegui. Il neo presidente Rubiales ha deciso in pochi minuti, sull’onda emotiva sua e dei degli spagnoli che non tifano Real.
Via Lopetegui. La cosa giusta. Perchè questo è stato uno sgarbo troppo grosso. Del Real. E del suo ormai ex allenatore.