Approfondire significa andare nel “profondo” delle cose. Vuol dire cercare di capire il “nocciolo” della questione in modo da allargare le proprie conoscenze ed essere, di conseguenza, più competenti. E questa è sempre stata una delle “missioni” della nostra rivista, portata avanti con gli articoli su queste pagine, con i libri, con gli incontri di aggiornamento. Per lavorare al meglio è poi importante comprendere i temi più dibattuti del momento, quelli che necessitano di essere “indagati” perché – per varie motivazioni – possono essere circondati da un po’ di confusione. E uno degli argomenti che in questo periodo si presta è quello collegato all’allenamento fisico del calciatore, cui abbiamo dedicato diverse pagine in questo numero. Infatti, ultimamente, è stata messa da parte la fisiologia del training – che è inequivocabile e ricca di certezze – per rincorrere le mode del momento, copiando acriticamente i top club: parliamo dell’allenamento esclusivo con palla per stimolare tutte le qualità fisiche del giocatore. Se questo modo di operare può avere anche una logica ad alto livello per diverse motivazioni, nei dilettanti non può essere così: la corsa e il lavoro a secco sono assolutamente efficaci e non devono essere cancellati dalle sedute. Per entrare nei dettagli e nei perché di tale affermazione, oltre a un articolo che ho scritto in prima persona, abbiamo intervistato undici preparatori di altissimo livello che hanno analizzato la situazione, mentre Ermanno Rampinini ha chiarito “cosa dice la scienza” in merito. Si deve fare un passo indietro (o avanti?) per fare realmente il bene di chi alleniamo. A tal proposito, gli estremismi – come ho sempre sostenuto – devono essere presi con le “pinze”. Cosa che mi confermano anche diversi allenatori durante incontri o colloqui: l’integrazione con proposte senza palla è assolutamente positiva.
Lo sostiene anche Fabio Liverani, tecnico del Lecce, con all’attivo due promozioni consecutive (dalla Serie C alla A), che abbiamo intervistato in questo numero insieme al suo staff. Sempre a questo argomento si collega una delle due iniziative dei prossimi due mesi, la masterclass organizzata per novembre sui GPS, in cui interverranno diversi esperti del settore per spiegare il vero “ruolo” di questa strumentazione nel calcio. L’altra è invece una due giorni “a tutta tecnica” per diventare maestro di calcio con Ivan Zauli. Nelle prossime pagine tutte le indicazioni per partecipare. Concludo l’editoriale con un cenno a questo numero: Andrea Biffi approfondisce una questione che non ha potuto trovare troppo spazio nel suo libro, ovvero quale tattica per i più piccoli; Angelo Pereni ci parla di transizioni e Giuseppe Agostini della validità (o meno) delle rotazioni a centrocampo. Infine, l’intervista a Elena Casiraghi, specialista in nutrizione e integrazione dello sport, che sta ultimando la preparazione del quarto Indispensabile di Scienza&Sport, in uscita verso la fine di questo mese. Sarà dedicato all’alimentazione per il calciatore.