No, critiche in questo articolo non ne troverete. Anzi: nello sport, come nella vita, c’è una scala di valori ed è giusto che questi valori vengano rispettati. Piaccia o no, hanno vinto i più forti. Ha vinto la squadra più completa, con più talento e più fisicità.
Detto questo, uscire ai rigori fa male. Sbagliare gli ultimi due penalty della serie di cinque, fa scappare qualche parolaccia. Vedere come hanno calciato Zaza e Pellè poi…
Però dobbiamo essere onesti. Privi di Candreva e De Rossi (ma anche di Thiago Motta), abbiamo fatto una buona partita, nella quale ci siamo chiusi e siamo ripartiti, non abbiamo corso pericoli enormi, però la Germania ci è stata superiore. Antonio Conte più di questo non poteva chiedere e ottenere da un gruppo, che ha moltiplicato il valore dei singoli. Anzi, siamo d’accordo pure noi: se il nostro allenatore avesse guidato il Belgio, sarebbe stato inutile giocare la manifestazione.
La Germania ha più talento, Low è bravo nel far convivere tanti trequartisti che vogliono la palla, mentre la difesa ha subito il primo gol di Euro 2016. Un gol, però, subito su calcio di rigore, con Boateng che avrebbe pure potuto risparmiarsi la stupidaggine che ha fatto.
Rimane l’amarezza dei rigori. E qui veramente vorremmo farci qualche domanda: che senso ha avuto la rincorsa di Zaza? Perché Pellè ha fatto segno a Nuer “Ti faccio lo scavino?” e poi ha calciato così? Perché Bonucci, prima di calciare, ha voluto fermare ancora una volta la rincorsa? Domande in libertà, con le risposte che non andrebbero a scalfire il giudizio sull’Europeo. Grazie ragazzi, fieri di voi!