Lo sanno tutti: due indizi non fanno una prova. Giocare male (e vincere) contro Romania e Albania (non due superpotenze del calcio), però fa pensare che la Francia oggi faccia meno paura di ieri.
Lenta, macchinosa e prevedibile, la squadra di Deschamps, contro l’Albania, ha giocato un primo tempo abulico, nel quale non ha praticamente tirato in porta. Certo, la differenza in campo si è vista anche quando i francesi hanno combinato poco, ma a De Biasi va il merito di aver presentato una squadra attenta, compatta e pronta a ripartire (quando è stato possibile).
La rinuncia iniziale a Pogba, c’è chi dice per un paio di ciabatte esibite a pranzo, ma c’è pure chi pensa che lo juventino non abbia convinto all’esordio consigliando a Deschamps di esplorare vie alternative, a posteriori è parsa un azzardo. Troppo simili i due centrocampisti centrali per verticalizzare, inefficace il 4-2-3-1, meglio così passare al 4-3-3 e rinunciare a Martial.
L’Albania, comunque, ha dovuto correre moltissimo per chiudere tutte le linee di passaggio, così la fatica si è fatta sentire nei 15’ finali. Qui, i ragazzi di De Biasi hanno più volte accusato crampi, non sono più riusciti a ripartire, si sono fatti schiacciare negli ultimi 25 metri, da una squadra che in panchina, oltre a Pogba aveva pure Griezmann e Gignac… I gol della qualificazione agli ottavi (segnati al 90’ e al 96’), sono stati la logica conseguenza di un assalto finale nel quale Golia ha schiacciato Davide.
Per ora basta così, ma se si punta al bersaglio grosso… così non basta!