L’analisi tattica di Giovanni Galli verte sul Napoli di Carlo Ancelotti, che ha saputo rispondere alle perplessità iniziali come solo un tecnico fra i migliori in circolazione avrebbe saputo fare. Perché dopo la partenza di Sarri erano sorti dubbi sul fatto che il club partenopeo sarebbe stato in grado di ripetersi a questi livelli. Ancelotti, però, è stato bravo a mantenere immutati i princìpi instaurati dal tecnico precedente, nonostante il cambio di sistema di gioco dovuto, soprattutto, alla partenza di Jorginho.
E il 4-4-2 utilizzato sta esaltando ancor di più elementi già imprescindibili in precedenza, come Koulibaly e Allan. Ad Hamsik, invece, è stato chiesto di abbassare il suo raggio d’azione, così come avvenuto con Callejon: la pericolosità e l’importanza dei due, però, non sono cambiati affatto. Infine, il reparto avanzato. I due uomini di punta restano gli stessi della passata stagione, Mertens e Insigne. Se il primo però ha visto cambiare di poco il suo modo di giocare, un salto di qualità ulteriore lo ha fatto il napoletano. A Sarri lo scudetto è sfuggito per pochissimo, che possa essere Carlo a… compiere il “miracolo”?