“Re Giorgio”, come lo chiamano i tifosi bianconeri, è un guerriero sul campo, un difensore difficile da superare per tutti gli avversari. Un “duro” che nella vita di tutti i giorni sta completando il suo percorso di studi in Economia e ha scritto un libro su Scirea. In questa intervista Chiellini racconta le differenti possibilità di gioco con la difesa a tre e come è nato il “carattere vincente bianconero”.
Da piccolo sognava in grande. Molto in grande, perché quello è lo sport dei giganti. Voleva giocare a basket, tifava Los Angeles Lakers e il suo idolo era Kobe Bryant. Sì proprio così: Giorgio Chiellini voleva imitare le gesta del “Black Mamba”. Però, il difensore della Juventus e della Nazionale, non deve essersi pentito della sua carriera calcistica perché di ne ha già ottenuti parecchi: due scudetti (il terzo potrebbe festeggiarlo il 18 maggio nell’ultima gara col Cagliari) con la Juventus, due Supercoppe d’Italia, un argento all’Europeo, un bronzo alle Olimpiadi più uno alla Confederations e il titolo di Campione Europeo Under 19 (oltre ad aver collezionato le maglie di tutte le nazionali giovanili). Soprattutto il Chiello in campo è sempre protagonista, un incubo per gli attaccanti che entrano nella sua zona: forte di testa, bravo nell’anticipo, deciso quanto deve esserlo chi per professione deve fermare l’avversario più bravo. Quali sono i segreti di tanti successi personali e di squadra?
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