La squadra di Benitez propone un calcio interessante, brillante e offensivo, di stampo continentale. Il 4-2-3-1 voluto dal tecnico spagnolo si basa sull’aggressione ultra-offensiva, sui movimenti d’interscambio tra i quattro elementi d’attacco e su un portiere d’esperienza.
Una strada in salita. Una montagna da scalare passo dopo passo. Con costanza e fermezza. Senza paura. Questo è quello che ha cercato di fare Rafa Benitez con il Napoli. Cambiando completamente rotta rispetto al passato. Pragmatismo, organizzazione e ripartenze micidiali (con un Cavani divenuto un’arma devastante) da un lato, possesso, vivacità e spregiudicatezza dall’altra. E per raggiungere questo obiettivo serve il coraggio di non abbattersi alle prime difficoltà. Di non cambiare, perché servono certezze per un gioco che deve fortificarsi di partita in partita. Anche rischiando qualche passo falso di troppo. Perché l’idea di calcio deve essere coltivata con pazienza, sotto il sole, ma anche quando la pioggia cade copiosa. Per questo Rafa non ha mai modificato né la sua filosofia né sistema il di gioco: il 4-2-3-1. E visto la sua carriera e le sue competenze non pensiamo fosse difficile per lui passare a un più coperto 4-4-2 o ad altro. Lo sappiamo, l’aspetto psicologico, con elementi nuovi e giovani, è fondamentale per costruire una mentalità vincente. E Benitez è andato avanti per la sua strada, quella del gioco. Conquistando da tecnico navigato l’intera città, i tifosi passionali con il dialogo e la sua cultura calcistica. Di stampo europeo, come la manovra del Napoli!
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