L’allenatore della Juventus si racconta, spiega l’importanza di migliorare – anche ad altissimo livello – tecnica e tattica individuale e propone una serie di esercitazioni per questo obiettivo. Parla di giovani, di princìpi, di sistemi di gioco, di gestione del possesso e di qualità nell’uno contro uno.
Dettagli, precisione, miglioramento. Sono parole che ricorrono spesso nei discorsi di Massimiliano Allegri, l’allenatore della Juventus, che abbiamo intervistato a Vinovo, al centro tecnico bianconero. E sono termini importanti che si percepiscono già mettendo piede a casa Juve, dove nulla è lasciato al caso, ogni particolare organizzativo, e non solo, è curato attentamente. Perché le vittorie si costruiscono dalla base, dalla società e dalle scelte degli uomini che devono dare il meglio di loro stessi. A qualsiasi livello. Come ci dice Allegri proprio al termine della lunga “chiacchierata”: «Il bravo allenatore come il bravo manager d’azienda o di società sportiva deve trovare dei collaboratori ancora più bravi di lui. Deve lasciarli esprimere, non avere mai paura del confronto e poi prendere le decisioni. Perché queste spettano a lui.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di febbraio in edicola o in abbonamento