“Pensavamo scherzasse!” dice Materazzi ricordando quando Lippi nel 2004 sosteneva: “Vinceremo il Mondiale”. La rete segnata alla Repubblica Ceca, la partita con l’Australia, il bello di giocare in un ambiente ostile con la Germania. Il rigore realizzato in finale, ma anche le regole non scritte e l’alimentazione con i cuochi che cucinavano “ad personam”.
Si dice che la storia la scrivano i vincitori e un tempo era proprio così. E oggi? Oggi la storia la facciamo ripercorrere ai vincitori, per carpire le sfumature di un’avventura che è ancora (e sarà sempre) nel cuore di tutti, giocatori e tifosi. Così, Marco Materazzi ci racconta come ha vissuto l’avventura mondiale in Germania, quella dalla quale siamo tornati con il quarto titolo della storia.
Il favorito era il Brasile, poi c’era la Germania che giocava in casa; l’Argentina e la Francia piacevano parecchio, della Grecia campione d’Europa nessuna traccia. E l’Italia? Dopo la vittoria sfumata a Euro 2000, c’erano state due cocenti delusioni: fuori agli ottavi di finale al Mondiale nippo-coreano e fuori al termine del gironcino con Danimarca, Svezia e Bulgaria a Euro 2004 in Portogallo. A far ben sperare c’erano dei buoni risultati nelle amichevoli, una vittoria nettissima in Olanda e un poker rifilato ai tedeschi a Firenze.
Materazzi attacca: «Dal primo raduno Marcello Lippi ci ha detto che avremmo vinto, nella sua esposizione sembrava convinto, ma noi lo guardavamo con un certo scetticismo. Anzi, bonariamente gli si dava del “matto”».
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