Tante le sorprese in questi Mondiali U 20. Nell’ultima manche degli ottavi di finale, Usa e Mali erano già date per spacciate ancor prima di scendere in campo, ma sono proprio loro a spiccare il volo verso i quarti. Dopo essere passati in vantaggio, gli Stati Uniti vengono ripresi e rimontati dalla Francia, ma un moto di orgoglio delle aquile americane trascinate da Soto e Rennicks chiude il discorso per 3-2. Oltre ai transpalpini, anche la formazione argentina finisce clamorosamente fuori: i calci di rigore sono una sentenza.
Il calcio è imprevedibile. Si dà per scontato il passaggio del turno delle squadre più forti e l’eliminazione di quelle “sfavorite”, ma Francia-Usa e Argentina-Mali portano un altro insegnamento. Non è sempre la squadra più forte sulla carta a passare il turno.
Riguardo il primo match, una scintilla targata Stati Uniti accende il match al 27’: Ledezma avanza, ripartendo in contropiede e servendo un filtrante al bacio per Soto, che con un destro a giro imprendibile fa l’1-0. Lo svantaggio subìto non va giù ai transalpini, che tentano di recuperare gli “Yanks”, ma appena 10’ dopo il palo di Cuisance su girata mancina dice no. Tuttavia, i francesi non smettono di attaccare fino al termine della prima frazione e il risultato torna in parità: ribaltone secco di Diaby che spacca in due il centrocampo, poi servizio in profondità per Gouiri che chiude bene su destro incrociato l’1-1.
Gli Usa rimangono completamente in balia dell’avversario anche post ripresa e la Francia li sorpassa al 55’: un Diaby incontenibile sulla destra calcia a rete e il legno di porta gli nega la soddisfazione del gol, ma Alioui si avventa per primo sulla ribattuta e conquista il vantaggio. Gli statunitensi sanno di dover fare di più, per cui tornano ad attaccare, agguantando la parità: Weah è circondato da avversari, ma dalla trequarti riesce a servire splendidamente Soto che beffa sul primo palo il portiere avversario 2-2. La papera dell’anno di Lafont regala agli statunitensi il vantaggio essenziale che, su semplice tocco in porta di Rennicks, passano in extremis.
Argentina-Mali sembrerebbe un match già scritto, ma le sorprese sono dietro l’angolo. Primo tempo abbastanza monotono che si infiamma unicamente al 21’ su pennellata magistrale di S.Koita, la quale viene respinta dall’incrocio dei pali, e l’Albiceleste può tirare un sospiro di sollievo. Dopo lo spauracchio, i sudamericani trovano la via del gol su intervento maldestro di Kanoute e gol da rapace d’area di Gaich. I malesi però non si arrendono e su corner di Drame e colpo di testa del difensore Diaby riprendono gli argentini. Il match rimane aperto fino alla fine, con l’inzuccata di Gaich all’81’ che va a sbattere sul palo e il tiro di S.Koita qualche minuto dopo disinnescato da Roffo.
Inizia quindi il primo tempo supplementare e l’Argentina piega immediatamente i maliani: cross teso di Ortega per Barco che gira in rete, trovando la deviazione fortunosa di A.Diaby e il 2-1. Quando tutto sembrava ormai perduto, gli africani compiono il miracolo in zona cesarini: la punizione improvvisa di S.Koita per Konte, appena subentrato, diventa il 2-2 insperato.
Giunti ai calci di rigore, basta l’errore di Chancalay e la parata fondamentale di Y.Koita a mandare in paradiso il Mali.
L’Italia, dopo aver sconfitto la Polonia, si ritrova clamorosamente il Mali ai quarti di finale per giocarsi il tutto per tutto.