La favola dell’Italia Under 20 finisce con una doccia gelata, con la maledizione della semifinale del Mondiale che si ripete (oggi come 2 anni fa in Corea del Sud contro l’Inghilterra). I ragazzi di Nicolato vengono puniti per una dormita difensiva al 65′: Buletsa batte Plizzari e regala ai suoi compagni ucraini la prima finalissima della loro storia. A infierire ulteriormente la superiorità numerica per nulla sfruttata e il pareggio illusione su prodezza di Scamacca, cancellato poi dalla VAR.
Le “previsioni” davano un match assai equilibrato e con i nervi a fior di pelle. Specie se la posta in palio è la Coppa del Mondo Under 20. E così è stato: entrambe le squadre sono molto caute, si studiano senza sbilanciarsi troppo, creando pochissime occasioni. Tuttavia l’Ucraina sembra più in palla e pericolosa, tanto da arrivare al primo tiro in porta al 37′ su punizione di destro di Buletsa dai venti metri: la palla rimbalza davanti a Plizzari, ma è bravo a tuffarsi sul primo palo e a respingere il pericolo. Gli azzurrini chiudono la prima frazione in avanti senza mai calciare in porta e il risultato rimane fisso sullo 0-0.
La ripresa è tutt’altro che noiosa, con l’Italia che cerca la scossa su cambio Frattesi-Alberico. La sostituzione sembra sortire effetto e al 52′ Pinamonti, servito in profondità dal neoentrato, ha la chance colossale per passare in vantaggio: a tu per tu con Lunin, calcia fortissimo ma troppo centrale, così il tiro viene respinto dal portiere ucraino. Il calcio dà, il calcio toglie, e nel momento migliore degli azzurri è l’Ucraina a passare in vantaggio: Esposito perde palla, Konoplia riceve sulla destra e mette a centro area per Buletsa che calcia di prima sotto la traversa, beffando Plizzari. Petrakov comanda ai suoi ragazzi di usare la testa, vista la frenesia dell’Italia alla disperata ricerca del pari, creando pochi minuti dopo un’ottima occasione: Supriaha riceve in profondità e, tutto solo davanti a Plizzari, controlla e calcia, ma chiude troppo il destro e getta al vento il 2-0. Ci prova anche Kashchuk con un sinistro sibillino a rientrare all’83’, ma questo sbatte sulla traversa. Nonostante la superiorità numerica acquisita per doppio giallo di Popov, l’Italia non riesce ad affondare efficacemente. Addirittura al 90’ Capone si prende il lusso di sprecare un assist delizioso di Pellegrini, sparando alle stelle e sciupando una chance clamorosa. La nota più amara della serata arriva due minuti più tardi a causa dell’episodio che farà discutere per diverso tempo: Scamacca protegge e controlla un pallone col ginocchio spalle alla porta, poi si gira e conclude al volo con una coordinazione unica, trovando un gol capolavoro. Il tempo di esultare animatamente con panchina e compagni che la VAR cancella tutto, ritenendo il gomito di Scamacca troppo largo e in sfavore di Bondar.
Il triplice fischio dell’arbitro dichiara ufficialmente la fine del match e l’Italia che una volta per tutte si deve arrendere. L’Ucraina, al contrario, può darsi ai festeggiamenti più sfrenati per aver raggiunto un traguardo mai sfiorato fino ad ora, scommettendo il tutto per tutto in finale.