L’ultima possibilità: questo rappresentano play-off e play-out per molte squadre. Cercare di raggiungere un obiettivo prefissato o “insperato”, entrando dalla porta di servizio oppure salvarsi per il “rotto della cuffia”. I consigli di 3 allenatori che hanno vissuto questa esperienza, le indicazioni del preparatore e della psicologa, oltre a quelle “alimentari”.
È ormai lontano quel giorno in cui si stabilivano gli obiettivi per l’annata, si lavorava in preparazione per farsi trovare pronti al primo fischio d’inizio: la stagione è quasi finita ed è arrivato il momento di tirare le somme. Diverse squadre si ritrovano, purtroppo per loro, agli ultimi posti della classifica, altre a un soffio dalla promozione. Per loro c’è ancora una chance per provare a raggiungere quanto ipotizzato: i play-off o i play-out. Partite da dentro e fuori. Senza futuro in caso di sconfitta. E per questo motivo, questi incontri sono un incredibile contenitore di emozioni: felicità, amarezza, esaltazione, delusione, sorpresa, soddisfazione… Si possono considerare quasi come un campionato a parte, dove tutto può succedere. Sono tante le variabili da tenere in considerazione e spesso qualsiasi pronostico, anche il più scontato, può essere sovvertito. È come se tutto ricominciasse da capo. Ma possono esserci delle linee guida da seguire?
L’argomento, come potete capire, è complesso e la gestione di tali match diventa molto soggettiva e correlata all’ambiente in cui si lavora, agli obiettivi e alle aspettative che si sono create a stagione in corso, alla situazione della squadra, a eventuali infortuni, al numero di partite da disputare… insomma non è facile né disputarli né trovare una linea univoca di lavoro. Anzi, da questo punto di vista, probabilmente è quasi impossibile.
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