Lo sviluppo della forza è sempre stato molto importante nella programmazione del training del calciatore. Negli ultimi anni, però, vi sono stati notevoli cambiamenti metodologici: si è passati da allenamenti basati esclusivamente sull’utilizzo di carichi considerevoli a proposte a corpo libero, definite “funzionali”.
Ecco il perché di questo speciale, composto da un doppio appuntamento per scoprire insieme ai nostri esperti tutto quello che c’è da sapere sul training di forza, vista dal punto di vista prestativo e preventivo. In questo numero e sul prossimo, infatti, abbiamo preparato una serie di articoli che entreranno nei particolari di una capacità fisica fondamentale per il calciatore moderno. Sarà trattata in forma “da campo”, funzionale, sviluppata tramite la pesistica adattata, sia per gli adulti, uomini e donne, sia per i giovani. Inoltre, saranno consigliate diverse esercitazioni a carico naturale o con piccoli attrezzi.
Le richieste in termini di attività fisica della partita sono notevolmente aumentate e, di conseguenza, sono maggiori gli sforzi da parte dei tecnici per trovare mezzi di allenamento ausiliari, che consentano di migliorare il livello della performance. Quando la preparazione fisica è diventata una componente importante dell’allenamento del calciatore moderno, inizialmente l’attenzione è stata rivolta principalmente agli aspetti aerobici. In seguito è stato applicato un approccio multidimensionale, nel quale le componenti di forza e successivamente quelle di agility hanno via via acquisito un peso sempre più rilevante. Lo studio dei fattori determinanti per l’espressione di queste qualità motorie e il loro impatto sulle prestazioni in partita è stato approfondito in modo particolare negli ultimi anni. Non sono stati però ancora del tutto chiariti alcuni elementi fondamentali, quelli che dovrebbero consentire la creazione dei programmi più efficaci. Per questo motivo, ad oggi, le scuole di pensiero e le filosofie riguardo l’allenamento della forza sono diverse. Ognuna di queste è fondata su alcune evidenze scientifiche; tuttavia, la visione d’insieme è ancora incompleta e non esiste un consenso accettato da coloro che si occupano di metodologia.
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