Agli inizi degli anni ’90 la scoperta dei neuroni specchio ha prodotto una vera e propria rivoluzione nelle neuroscienze, portando il sistema motorio ad avere un ruolo primario nello sviluppo delle funzioni cognitive. Studi approfonditi hanno evidenziato come i mirror intervengano attivamente nel processo di apprendimento imitativo, andando a costituire un sistema neuronale che mette in relazione le azioni eseguite da altri con il repertorio motorio interno dell’osservatore. E proprio a partire dagli studi su questi meccanismi di risonanza/rispecchiamento è possibile sviluppare metodi innovativi per l’insegnamento delle discipline sportive, dove l’osservazione e l’imitazione sono aspetti essenziali dell’apprendimento.
Sino agli anni ‘60-70 vi era la convinzione che dalla corteccia cerebrale partissero catene di comandi dirette ai muscoli e che quindi il sistema motorio fosse un apparato meccanico con meri compiti esecutivi. In questa impalcatura teorica si è insinuata una crepa quando degli esperimenti condotti all’Università di Parma sull’area F5 dei macachi (area in cui si trovano neuroni motori che “sparano” quando la scimmia esegue dei movimenti con la mano e con la bocca) hanno messo in evidenza che vi era una logica nelle attivazioni neuronali; infatti un medesimo neurone si attivava per movimenti di muscoli diversi quando lo scopo del movimento era lo stesso, mentre due movimenti molto simili portavano all’attivazione di neuroni differenti a seconda dello scopo.
Ora sappiamo dunque che in questa area vi sono dei neuroni selettivi che “sparano” in relazione allo scopo dell’atto, alla maniera in cui può essere eseguito e in relazione al segmento temporale dell’azione nei movimenti elementari che lo compongono. Questi neuroni costituiscono un vero e proprio “vocabolario di azioni”. È l’esperienza a determinare il repertorio di atti motori, sia che si tratti di animali, sia di esseri umani; quanto più il repertorio è articolato, perché arricchito soprattutto durante lo sviluppo, tanto più si è in grado di produrre movimenti complessi. Ovviamente gli esseri umani rispetto agli animali hanno un repertorio più sofisticato e, se un individuo è impossibilitato a compiere esperienze motorie precoci, avrà in seguito delle difficoltà.
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