La riflessione
Negli ultimi tempi, anche a proposito, si è data una grande importanza al possesso. Però, per la formazione completa di un giocatore, non si può tralasciare l’allenamento del non possesso palla. Spesso si corre dietro a mode o modelli semplificativi senza affrontare con un’analisi approfondita e oggettiva il calcio. Mi rivolgo in particolare ai colleghi di ogni livello e ai responsabili o coordinatori di settore giovanile. Per chiarire velocemente quello che vorrei esporre parto da un esempio: oggi, anche giustamente, si persegue un pensiero di calcio di possesso. Ben venga questo, è un passaggio deciso, che sovverte anni di lavoro e formazione… principalmente difensiva. Infatti, molti tecnici per molto tempo, nascondendo anche una carenza di preparazione sulla fase d’attacco, hanno predicato sì un calcio tecnico, ma nella realtà proponevano un modello “atletico”, difensivo e attendistico, senza intervenire sui carichi cognitivi delle proposte. Sostenevano che era sufficiente lasciare alla fantasia dei giocatori la parte offensiva e far correre a secco i giocatori sperando di vedere più mobilità senza palla…. Del resto, chi fa il nostro mestiere sa perfettamente che è più semplice difendere che attaccare e che la creatività si stimola soprattutto all’interno di un’organizzazione.
L’articolo completo su IL NUOVO CALCIO di febbraio in edicola o in abbonamento http://www.storesportivi.it/articoli/37/il_nuovo_calcio.html
